Una nuova casa per il Centro Disturbi del Comportamento Alimentare

Si è tenuta lunedì 23 luglio, presso la residenza Palazzo Francisci di Todi, la conferenza stampa per la donazione un casolare, da parte della signora Graziana Riccetti, a favore del Centro Disturbi Comportamento Alimentare. Erano presenti Andrea Casciari Direttore Generale USL Umbria 1, Catiuscia Marini Presidente della Regione Umbria, Antonino Ruggiano Sindaco di Todi, Graziana Riccetti Donatrice dell’immobile, Laura Dalla Ragione Direttore Rete Disturbi del Comportamento Alimentare USL Umbria 1, Maria Donata Giaimo Direttore del Distretto Sanitario Media Valle del Tevere.

 

“Un gesto concreto che vuol mostrare come dal dolore possa nascere la speranza”. Questa la motivazione che ha portato la Sig.ra Graziana Riccetti, dopo la morte dei due giovani figli Marcello e Paola, a donare un casolare dal grande valore affettivo prima ancora che economico. L’immobile infatti è la casa natale e dimora della famiglia originaria (nonni e genitori), situata nella frazione Crocifisso a pochi passi dal centro di Todi. L’auspicio è che la casa colonica “venga destinata all’accoglienza ed alla assistenza di soggetti particolarmente bisognosi di supporto e, cioè, alle pazienti affette da disturbi del comportamento alimentare del Centro di Palazzo Francisci a Todi, con la convinzione, maturata nel tempo, che tale luogo possa rappresentare, anche per altre persone, un luogo di pace e di serenità in cui ritrovare se stessi”.

 

“Questa donazione permette di migliorare ulteriormente la rete dei servizi per i disturbi del comportamento alimentare della USL Umbria 1 – ricorda Andrea Casciari – che già rappresenta un’eccellenza nazionale e sulla quale continueremo ad investire”. 

 

“Il progetto prevede l’attivazione della “La torretta di Marcello e Paola” – sottolinea Laura Dalla Ragione – in una comunità aperta in cui le pazienti possano riscoprire le proprie abilità sociali  e lavorative fermo restando la continuità del percorso di cura presso il Centro residenziale Palazzo Francisci e il Centro Diurno Il Nido delle Rondini  per la parte sanitaria. Il personale volontario della Associazione Mifidodite, specializzato nei DCA, fornirà un supporto per permettere ai pazienti di sviluppare e mantenere un buon grado di autonomia. L’obiettivo del progetto è di creare uno spazio alternativo a quello classico della cura, ma in continuo collegamento con quest’ultimo, dove i pazienti possano vivere la loro quotidianità e ricostruire quel tessuto di relazioni sociali, lavorative e scolastiche che la malattia ha deteriorato ma che è elemento centrale nella restituzione della persona alla vita . 

 

“Ringrazio la signora Riccetti – ha detto Catiuscia Marini – perché quando le donazioni pubbliche vanno ad integrare la buona sanità pubblica si finisce per riallacciare legami forti tra cittadini e servizi. A Palazzo Francisci poi abbiamo un esempio quasi unico di personalizzazione delle cure che garantiscono il miglior percorso possibile per ciascuna ospite del centro”.

 

I servizi per la cura dei disturbi del comportamento alimentare dell’Azienda USL Umbria 1 si collocano nel panorama italiano come le strutture più accreditate nel settore.

I Disturbi Alimentari costituiscono in Italia una vera e propria  emergenza con più di 3 milioni di persone ammalate; in Umbria secondo i dati dell’Osservatorio epidemiologico del Ministero della Salute,  sono ammalate circa 10.000 persone. 

La creazione della rete dei servizi affonda le sue radici nel 2003, anno di apertura a Todi del Centro residenziale “Palazzo Francisci”, prima struttura pubblica italiana completamente dedicata al trattamento dei DCA , nata da una sinergia tra la USL Umbria 1 e l’ETAB La Consolazione .

Dal 2007 l servizi DCA della USL 1 della Umbria  sono Centri Pilota del Ministero della Salute  e della Presidenza del Consiglio  e sono sede del Numero Verde Nazionale SOS Disturbi del comportamento alimentare. Nel 2008 è sorta una struttura pressoché gemella per il trattamento del DAI, disturbo da alimentazione incontrollata, presso l’Ospedale di Città della Pieve e successivamente nel 2012 è stato inaugurato a Todi il Centro Diurno “Il Nido delle Rondini” a Todi che rappresenta il livello intermedio delle cure che ha lo scopo di accompagnare i pazienti dalla dimissione dalla residenza al rientro a casa , passaggio questo molto delicato nell’iter terapeutico .

Infine nel 2013 la rete si è arricchita di un ulteriore nodo grazie all’attivazione del servizio ambulatoriale di Umbertide, servizio di primo livello a cui afferiscono pazienti provenienti da tutto il territorio regionale e in particolare dell’Alto Tevere, in particolare bambini molto piccoli da 3 ai 10 anni con Disturbi selettivi della alimentazione. 

Le strutture fanno riferimento a buone pratiche internazionali, alle indicazioni ministeriali e alle Linee Guida della regione Umbria. Hanno sperimentato un metodo di cura centrato sul recupero della persona nella sua interezza e negli anni ha sviluppato, implementato, cambiato e trasformato un metodo originale e innovativo diventando in poco tempo un modello di buona pratica e Hub di riferimento regionale .

In ogni servizio della rete lavorano equipe multidisciplinari, multi professionali integrate essendo il lavoro di equipe il punto  forza del trattamento di patologie così complesse e articolate.

La rete dei servizi si articola in una integrazione Ospedale e territorio, sono tati costruiti Percorsi Diagnostici terapeutici Assistenziali per l’integrazione tra ospedale e territorio. In particolare sono collegati sulla base di protocolli standardizzati ai Reparti di Pediatria dell’Ospedale di Città di Castello e al reparto di Medicina Interna dell’Ospedale di Umbertide per garantire la presenza di posti letto dedicati e la presenza di  personale specializzato  in caso di acuzie.

Oggi la Rete  aziendale è un vero network integrato dove territorio e ospedale si intrecciano e che vede tra i suoi interlocutori esterni l’ETAB (Ente Tuderte di Assistenza e Beneficienza) e l’Associazione Mi Fido di Te ONLUS con i quali collabora in rapporto di convenzione.

L’obiettivo dell’integrazione è quello di ridurre la frammentazione dell’erogazione dell’assistenza e la continuità della stessa creando connettività, allineamento e collaborazione tra i diversi servizi per migliorare la qualità dell’assistenza di pazienti così complessi.

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Ultimo aggiornamento
01/08/2022
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