Il progetto intende:
- efficientare il sistema di mediazione culturale in Sanità dell’Umbria, prevedendo la strutturazione di un Centro di Coordinamento Regionale c/o l’ASLUmbria 1 che funzioni ‘come un 118’ e che colleghi tempestivamente mediatrici qualificate delle diverse etnie e dei diversi territori con operatori sanitari e le utenti dislocate nel territorio;
- sperimentare questa prima forma di collegamento tra le istituzioni sanitarie umbre nel contesto
dei servizi dell’area materno-infantile, in cui gli indicatori di iniquità nell’accesso appaiono preoccupanti; - intervenire su questo punto strutturando servizi di mediazione per le migranti che coprano tutto il periodo nascita e le prestazioni sanitarie dell’area materno infantile, sia con servizi programmati che d’urgenza;
- prevedere servizi informativi che facilitino l’accesso delle donne ai servizi sanitari dell’area materno infantile, anche in ottica di prevenzione, di diagnosi precoce, di supporto al percorso
nascita; - supportare le donne migranti nel percorso nascita sperimentando nuovi servizi, anche importando quelle che una valutazione a medio termine avrà indicato come buone prassi a livello regionale;
- condividere con l’ASLUmbria2 (Rete Relazione) il processo avviato con i precedenti FEI, prevedendo servizi comuni;
- rendere i servizi di mediazione più coerenti con le esigenze delle migranti, coinvolgendo le Ass.ni che le rappresentano nei tavoli di organizzazione dei servizi.
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